Nei meandri della Dea
01/2003

La plancia all'acquisto della vettura

Come sottolineato nella presentazione dell’acquisto gli interni presentavano delle “non originalità” nei sedili, moquettes e orologio. Per gli interventi non mi sono limitato alla semplice sostituzione delle parti incriminate, ma ho anche rivisto tutti gli elementi e ho fatto dei trattamenti insonorizzanti, avendo constatato che l’insonorizzazione, almeno sull’esemplare in mio possesso, era veramente scarsa e, a velocità autostradali, minava l’integrità dei timpani dei passeggeri. La prima fase prevedeva il completo smontaggio degli interni, quindi ho rimosso tutti i sedili, le cinture di sicurezza, la plancia, le moquettes, le rifiniture inox sia quelle interne sia quelle dei battiporta, il condizionatore… insomma tutto! Per rimuovere i sedili anteriori basta svitare le quatto viti che li fissano alla scocca; quelli posteriori sono a incastro, prima si toglie la panchetta e poi lo schienale; le cinture sono imbullonate alla scocca, le viti sono di tipo particolare ed è quindi necessario conservarle a parte, comunque (buona notizia) sono uguali a quelle usate oggigiorno.

PLANCIA
La plancia era stata forata per montare un’autoradio moderna, cosa che è capitata a molte DS poiché non vi sono molti posti utilizzabili a parte la zona sottostante il cassetto portaoggetti. Ho sfruttato l’occasione di avere completo accesso alla parte retrostante sia per montare l’autoradio e l’impianto delle frecce di emergenza, sia per controllare tutto l’impianto elettrico che si trova dietro e anche lo stato del materiale fonoassorbente. Saggia questa decisione: tutti i contatti erano completamente ossidati (ecco perché la luce dei fanali era fioca!) e un po’ di materiale fonoassorbente si era staccato. Prima di rimontarla ho pulito per bene sia la plancia di ricambio (le ho fatto una bella doccia rigenerante) sia i condotti di ventilazione, incrostati da decenni di smog. Ovviamente, perché consumati e cancellati dall’uso, ho riverniciati in colore argento tutti i bordi delle rifiniture di plastica delle bocchette di areazione, dei loro comandi e del posacenere. Un suggerimento nel caso vi imbarchiate in quest’impresa: controllate la lampadina del posacenere e la guarnizione del suo supporto (serve a evitare che la luce della lampadina filtri attraverso i bordi di tale supporto, effetto sgradevole di notte) prima di rimontare la plancia. Perché dico ciò? Semplice, dopo aver rimontato tutto ho scoperto che la lampadina era bruciata e mi sono dovuto improvvisare contorsionista per sostituirla per poi scoprire il bordo della plancia illuminato dalla luce che filtrava da dietro il supporto del posacenere! Sigh! E’ ancora lì e ci resterà fino a quando non mi inventerò un sistema per tappare quella fessura. Qualcuno ha dei suggerimenti?



La plancia durante i lavori


La plancia a montaggio completato





Ho rimosso, tentandone invano il recupero, perché rovinati e marci, i vecchi sandwich dei FONDI; il precedente proprietario aveva “fatto rifare i fondi”, in pratica il restauratore aveva cosparso la lamiera di antirombo. Utilizzando il martello pneumatico ho rimosso completamente il materiale per mettere a nudo il fondo originale. Fortunatamente non presentava segni di attacco dalla ruggine con l’esclusione dei bordi dove, presumibilmente, ristagnava l’acqua e/o l’umidità; era una ruggine superficiale che non aveva intaccato la lamiera: un accurato lavoro di spazzola da ferro ha permesso di pulire completamente la lamiera, successivamente ho dato una mano di convertitore. A questo punto il fondo era pronto per la verniciatura: due mani di vernice antiruggine, successivo sigillo di tutti i raccordi e angoli con Bostik 640F, ancora una mano di fondo sul sigillante e quindi due mani di vernice (Gris Rosè) per finire. Ora siamo pronti per il trattamento insonorizzante.
Il primo strato del trattamento è costituito da vernice antirombo ben diluita, in modo da riempire per bene le scanalature del fondo; prima che asciugasse ho posato dei PANNELLI FONOASSORBENTI costituiti da uno strato di catrame a cui è incollato un pannello di feltro, in questo modo ho sfruttato la vernice per incollarli al fondo. Per impermeabilizzare il feltro ho spruzzato abbondante vernice plastificante su tutti i pannelli. Dopo circa una settimana, in modo da esser sicuro della completa asciugatura delle vernici ho applicato un foglio di catrame autoadesivo così da coprire e sigillare il feltro. Non è certo uguale all’originale, lo so, ma offre due vantaggi: il primo è che le proprietà fonoassorbenti di tale sandwich sono notevolmente superiori rispetto all’originale; il secondo e forse più importante è che tale struttura è impermeabile e quindi l’acqua che eventualmente cade sopra non viene assorbita e asciuga molto prima, quindi non si corre il rischio di vedere il fondo, tanto accuratamente restaurato, arrugginire in breve tempo. Volendo conservare l’originalità consiglio almeno di applicare la vernice antirombo e rendere i pannelli impermeabili.






Lavorando nell'abitacolo, era giusto cedere alla curiosità di svitare la paratia che separa il divano posteriore dal serbatoio della benzina. E cosa ho trovato??? Che il VANO DEL SERBATOIO è una vera vasca da bagno piena di terra, a causa dei fori di scolo. Prima di tutto, ovviamente dopo aver rimosso il serbatoio, ho pulito accuratamente tutto il vano, ho eliminato alcune macchie di ruggine e quindi ho dato due mani di fondo (antiruggine), in tutti gli angoli ho applicato il sigillante per lamiere Bostik 640F.Ancora una mano di fondo e quindi la verniciatura Gris Rosè definitiva. Identico trattamento è stato riservato al coperchio del vano, con in più l’applicazione di vernice antirombo e di materiale fonoassorbente, come era in origine sui modelli Pallas.




Ed il SERBATOIO ? Ovviamente l'ho rimosso dalla vettura, ho smontato il galleggiante dell’indicatore di livello del carburante, l'ho pulito completamente all’esterno e all’interno con acqua e lavamotori, l’ho abbondantemente risciacquato e fatto asciugare per qualche giorno. Ho rimosso, con sverniciatore, la vernice originale, perché rovinata, e la pochissima ruggine superficiale, ho applicato due mani di vernice di fondo, due mani di vernice nera lucida e una mano di vernice catramosa lucida.




Dulcis in fundo... per eseguire facilmente e in modo completo tutti i lavori ai fondi dell’abitacolo ho dovuto rimuovere tutti i pannelli di MOQUETTE. Alcuni erano sporchi di grasso, altri erano stati forati per ricavare, nei longheroni, le sedi degli altoparlanti e comunque erano del colore sbagliato, un grigio troppo chiaro. La decisione presa era l’unica che un diessista DOC potesse prendere: sostituirli tutti. Dopo aver contattato vari restauratori/tappezzieri ho finalmente trovato la moquette giusta. I requisiti erano due ed irrinunciabili: del giusto colore (grigio medio) e con il fondo di canapa. L’ho trovata presso Trinchero di Torino ed il colore è denominato “ANTRACITE”. Con la fida XM volo a Torino e compro il quantitativo necessario (più una piccola scorta per eventuali riparazioni) e porto tutto, DS inclusa, dal tappezziere. Dopo una prima titubanza decido di far fare tutto il lavoro al tappezziere, ere veramente troppo per la mia manualità. Un paio di settimane, non gli avevo messo fretta, e ritiro la mia Dea finalmente con la moquette come mamma Citroen comanda: spessa, morbida e soffice. Non sto più nella pelle e così via per un giretto di prova. Pensiori in libertà: “Ahhh tutto il morbidume sotto i piedi!”; “Uhhh questo odore di nuovo come in una macchina appena ritirata dal concessionario!”; “Maaaa…. e questo “silenzio” da dove viene?” Ebbene sì, con la moquette giusta l’abbattimento del rumore del motore e della strada è notevolmente migliore rispetto a prima. Non c’è che dire, ora è veramente un’altra cosa, totalmente soddisfatto dei 500 Euro spesi.

 

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