Nei meandri
della Dea La plancia all'acquisto della vettura Come sottolineato nella presentazione dell’acquisto gli interni presentavano delle “non originalità” nei sedili, moquettes e orologio. Per gli interventi non mi sono limitato alla semplice sostituzione delle parti incriminate, ma ho anche rivisto tutti gli elementi e ho fatto dei trattamenti insonorizzanti, avendo constatato che l’insonorizzazione, almeno sull’esemplare in mio possesso, era veramente scarsa e, a velocità autostradali, minava l’integrità dei timpani dei passeggeri. La prima fase prevedeva il completo smontaggio degli interni, quindi ho rimosso tutti i sedili, le cinture di sicurezza, la plancia, le moquettes, le rifiniture inox sia quelle interne sia quelle dei battiporta, il condizionatore… insomma tutto! Per rimuovere i sedili anteriori basta svitare le quatto viti che li fissano alla scocca; quelli posteriori sono a incastro, prima si toglie la panchetta e poi lo schienale; le cinture sono imbullonate alla scocca, le viti sono di tipo particolare ed è quindi necessario conservarle a parte, comunque (buona notizia) sono uguali a quelle usate oggigiorno. |
PLANCIA La plancia era stata forata per montare un’autoradio moderna, cosa che è capitata a molte DS poiché non vi sono molti posti utilizzabili a parte la zona sottostante il cassetto portaoggetti. Ho sfruttato l’occasione di avere completo accesso alla parte retrostante sia per montare l’autoradio e l’impianto delle frecce di emergenza, sia per controllare tutto l’impianto elettrico che si trova dietro e anche lo stato del materiale fonoassorbente. Saggia questa decisione: tutti i contatti erano completamente ossidati (ecco perché la luce dei fanali era fioca!) e un po’ di materiale fonoassorbente si era staccato. Prima di rimontarla ho pulito per bene sia la plancia di ricambio (le ho fatto una bella doccia rigenerante) sia i condotti di ventilazione, incrostati da decenni di smog. Ovviamente, perché consumati e cancellati dall’uso, ho riverniciati in colore argento tutti i bordi delle rifiniture di plastica delle bocchette di areazione, dei loro comandi e del posacenere. Un suggerimento nel caso vi imbarchiate in quest’impresa: controllate la lampadina del posacenere e la guarnizione del suo supporto (serve a evitare che la luce della lampadina filtri attraverso i bordi di tale supporto, effetto sgradevole di notte) prima di rimontare la plancia. Perché dico ciò? Semplice, dopo aver rimontato tutto ho scoperto che la lampadina era bruciata e mi sono dovuto improvvisare contorsionista per sostituirla per poi scoprire il bordo della plancia illuminato dalla luce che filtrava da dietro il supporto del posacenere! Sigh! E’ ancora lì e ci resterà fino a quando non mi inventerò un sistema per tappare quella fessura. Qualcuno ha dei suggerimenti? |
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Ho rimosso, tentandone invano il recupero, perché rovinati e marci,
i vecchi sandwich dei FONDI;
il precedente proprietario aveva “fatto rifare i fondi”, in
pratica il restauratore aveva cosparso la lamiera di antirombo. Utilizzando
il martello pneumatico ho rimosso completamente il materiale per mettere
a nudo il fondo originale. Fortunatamente non presentava segni di attacco
dalla ruggine con l’esclusione dei bordi dove, presumibilmente,
ristagnava l’acqua e/o l’umidità; era una ruggine superficiale
che non aveva intaccato la lamiera: un accurato lavoro di spazzola da
ferro ha permesso di pulire completamente la lamiera, successivamente
ho dato una mano di convertitore. A questo punto il fondo era pronto per
la verniciatura: due mani di vernice antiruggine, successivo sigillo di
tutti i raccordi e angoli con Bostik 640F, ancora una mano di fondo sul
sigillante e quindi due mani di vernice (Gris Rosè) per finire.
Ora siamo pronti per il trattamento insonorizzante. |
Il
primo strato del trattamento è costituito da vernice antirombo
ben diluita, in modo da riempire per bene le scanalature del fondo; prima
che asciugasse ho posato dei PANNELLI FONOASSORBENTI
costituiti da uno strato di catrame a cui è incollato un pannello
di feltro, in questo modo ho sfruttato la vernice per incollarli al fondo.
Per impermeabilizzare il feltro ho spruzzato abbondante vernice plastificante
su tutti i pannelli. Dopo circa una settimana, in modo da esser sicuro
della completa asciugatura delle vernici ho applicato un foglio di catrame
autoadesivo così da coprire e sigillare il feltro. Non è
certo uguale all’originale, lo so, ma offre due vantaggi: il primo
è che le proprietà fonoassorbenti di tale sandwich sono
notevolmente superiori rispetto all’originale; il secondo e forse
più importante è che tale struttura è impermeabile
e quindi l’acqua che eventualmente cade sopra non viene assorbita
e asciuga molto prima, quindi non si corre il rischio di vedere il fondo,
tanto accuratamente restaurato, arrugginire in breve tempo. Volendo conservare
l’originalità consiglio almeno di applicare la vernice antirombo
e rendere i pannelli impermeabili. |
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Lavorando
nell'abitacolo, era giusto cedere alla curiosità di svitare la
paratia che separa il divano posteriore dal serbatoio della benzina. E
cosa ho trovato??? Che il VANO DEL SERBATOIO
è una vera vasca da bagno piena di terra, a causa dei fori di scolo.
Prima di tutto, ovviamente dopo aver rimosso il serbatoio, ho pulito accuratamente
tutto il vano, ho eliminato alcune macchie di ruggine e quindi ho dato
due mani di fondo (antiruggine), in tutti gli angoli ho applicato il sigillante
per lamiere Bostik 640F.Ancora una mano di fondo e quindi la verniciatura
Gris Rosè definitiva. Identico trattamento è stato riservato
al coperchio del vano, con in più l’applicazione di vernice
antirombo e di materiale fonoassorbente, come era in origine sui modelli
Pallas. |
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Ed
il SERBATOIO ? Ovviamente
l'ho rimosso dalla vettura, ho smontato il galleggiante dell’indicatore
di livello del carburante, l'ho pulito completamente all’esterno
e all’interno con acqua e lavamotori, l’ho abbondantemente
risciacquato e fatto asciugare per qualche giorno. Ho rimosso, con sverniciatore,
la vernice originale, perché rovinata, e la pochissima ruggine
superficiale, ho applicato due mani di vernice di fondo, due mani di vernice
nera lucida e una mano di vernice catramosa lucida. |
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Dulcis
in fundo... per eseguire facilmente e in modo completo tutti i lavori
ai fondi dell’abitacolo ho dovuto rimuovere tutti i pannelli di
MOQUETTE. Alcuni erano
sporchi di grasso, altri erano stati forati per ricavare, nei longheroni,
le sedi degli altoparlanti e comunque erano del colore sbagliato, un grigio
troppo chiaro. La decisione presa era l’unica che un diessista DOC
potesse prendere: sostituirli tutti. Dopo aver contattato vari restauratori/tappezzieri
ho finalmente trovato la moquette giusta. I requisiti erano due ed irrinunciabili:
del giusto colore (grigio medio) e con il fondo di canapa. L’ho
trovata presso Trinchero di Torino ed il colore è denominato “ANTRACITE”.
Con la fida XM volo a Torino e compro il quantitativo necessario (più
una piccola scorta per eventuali riparazioni) e porto tutto, DS inclusa,
dal tappezziere. Dopo una prima titubanza decido di far fare tutto il
lavoro al tappezziere, ere veramente troppo per la mia manualità.
Un paio di settimane, non gli avevo messo fretta, e ritiro la mia Dea
finalmente con la moquette come mamma Citroen comanda: spessa, morbida
e soffice. Non sto più nella pelle e così via per un giretto
di prova. Pensiori in libertà: “Ahhh tutto il morbidume sotto
i piedi!”; “Uhhh questo odore di nuovo come in una macchina
appena ritirata dal concessionario!”; “Maaaa…. e questo
“silenzio” da dove viene?” Ebbene sì, con la
moquette giusta l’abbattimento del rumore del motore e della strada
è notevolmente migliore rispetto a prima. Non c’è
che dire, ora è veramente un’altra cosa, totalmente soddisfatto
dei 500 Euro spesi. |