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kalido
Junior Member
 
54 Posts |
Posted - 06 Oct 2004 : 22:57:38
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ho trovato da comprare una id 19 del 1959. ho in mente un progetto : fare una replica della id 19 del 1959 che vinse il rally di montecarlo. a tal proposito sono alla ricerca di informazioni su quella vettura. ad esempio sapere i codice del colore della vettura,sapere la marca e il tipo dei fari supplementari montati sulla vettura all'epoca e qualsiasi altra informazione su quella vettura. grazie a tutti quelli che mi possono aiutare |
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Martini
Senior Member
   
730 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 10:11:19
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quote: Originally posted by kalido
ho trovato da comprare una id 19 del 1959. ho in mente un progetto : fare una replica della id 19 del 1959 che vinse il rally di montecarlo. a tal proposito sono alla ricerca di informazioni su quella vettura. ad esempio sapere i codice del colore della vettura,sapere la marca e il tipo dei fari supplementari montati sulla vettura all'epoca e qualsiasi altra informazione su quella vettura. grazie a tutti quelli che mi possono aiutare
Il Club IDéeSse ti offere un contributo economico se ti impegni a non fare una cosa del genere. Trovi una ID19 del '59 e la trasformi in un carro da carnevale? Tsk tsk tsk. |
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kalido
Junior Member
 
54 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 11:12:51
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ciao maurizio, pensavo fosse una idea carina! ma se tu me la bocci cosi' mi togli ogni entusiasmo!!!!
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champagne
New Member

22 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 11:25:31
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Non so se la vettura che vinse quel Montecarlo sia ancora visibile da qualche parte, sta di fatto che il ricordare un così bello evento con una replica ben fatta e dichiarata (che c'entrano i carri di carnevale?) può consentire a molti di conoscere circostanze assolutamente uniche, proprio come la vittoria di un Montecarlo... Forse l'idea non è malvagia.
Champagne |
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Andrea
Administrator
   
477 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 11:33:24
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Kalido so quanto ami le DS, lo testimonia il tempo e il denaro che tu hai messo a disposizione delle tue auto, anch'io auspico - per quanto possa valere il mio parere - che tu possa conservare/restaurare quella rara ID come in origine. Lasciamo invece quella ID 19 consacrata alla storia e non parliamone più.
Ciao Andrea |
Edited by - Andrea on 07 Oct 2004 11:34:59 |
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dindino
Senior Member
   
417 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 11:37:28
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L'idea non è malvagia in sè, ma è un peccato utilizare una Id del 59 per una tale modifica, le Id sono piuttosto rare (non che le ds crescano come funghi..), inoltre c'è da mettere in preventivo l'evenienza "noia" ci si potrebbe infatti stancare di una tale elaborazione e poi l'auto così modificata sarebbe difficilmente rivendibile, anche se non è un aspetto più di tanto importante, insomma prima di procedere bisogna pensarci un pò sù per vedere se si è veramente convinti. Pier79 |
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champagne
New Member

22 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 12:02:29
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Mi trovo allineato al pensiero di Dindino, soprattutto dal punto di vista economico, preciso solo che (ma è un parere mio): Le Id del periodo saranno anche rare ma non sono Bugatti o Ferrari Un modello siffatto potrebbe figurare in pubblicità, calendari, raduni
Champagne |
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velvet
Moderator
   
583 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 12:03:38
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Aggiungo la mia vocina da esterno: mi impegno ad iscrivermi all'Ideesse se riuscirà a farti desistere dall'impresa
Un ID del '59...un sogno, meglio concretizzarlo così com'è. IMHO, naturalmente. |
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Martini
Senior Member
   
730 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 12:26:55
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Mi pare d'avere visto l'originale al Conservatoire. |
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Andrea
Administrator
   
477 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 12:33:33
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Personalmente riconosco l'utilità di una replica solo quando questa raggiunge uno scopo di tipo didattico. Riconosciuta l'assoluta importanza di una determinata vettura, si decide, data l'assoluta indisponibilità della vettura originaria, di ricostruirla.
Vi faccio due esempi, negli anni '70/'80 l'Alfa Romeo decise di ricostruire una copia della celebre Bimotore del 1935, auto costruita dalla Scuderia Ferrari. La vettura in oggetto oggi è visibile al Museo Alfa Romeo di Arese, peraltro mancante degli emblemi Ferrari ma con tanto di logo Alfa Romeo, logo in origine non presente sulla vettura perché opera di Ferrari (Quindi nemmeno una replica così fedele). Il motore è visibile a tutti perché alcune parti del cofano sono state sostituite con dei pannelli in materiale plastico trasparente.
Altro esempio, la prima auto costruita da Ferrari e portante il suo nome fu la barchetta 125 S del 1947. Purtroppo non essendo giunto a noi alcun esemplare di 125 S, negli anni '80-'90 la Ferrari ricostruì una copia di quella sua prima auto a scopo museale.
Detto questo credo che in entrambi i casi l'esistenza dei disegni, delle foto o di qualunque altro tipo di reperto fossero più che sufficienti a documentare quelle auto, forse senza nemmeno il bisogno di ricostruirle. Ma questo è mio parere del tutto personale. |
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paolo
Moderator
   
254 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 16:58:12
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quote: Originally posted by champagne
Mi trovo allineato al pensiero di Dindino, soprattutto dal punto di vista economico, preciso solo che (ma è un parere mio): Le Id del periodo saranno anche rare ma non sono Bugatti o Ferrari Un modello siffatto potrebbe figurare in pubblicità, calendari, raduni
Champagne
Io ho un amico a trento che usa la Ferrari come porta attrezzi/banco lavoro per le sue DS e possiede anche un gran bel ID del '59. Quando si dice il caso ! Fa impressione vedere la scena, ma che dire ? è un Diessista. Scherzi a parte (me è tutto vero) chi scrive quì si preoccupa di più per la povera ID "cavia" che andrebbe rovinata. Anche io penso sia meglio lasciarla stare.
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MotomSS
Average Member
  
217 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 17:41:46
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Essendomi avvicinato a questo mondo da poco non conosco esattamente il valore (pecuniario e storico) di tutti i modelli ma se si parla di ID del '59 personalmente vedrei di restaurarla completamente in modo assolutamente originale; poi la macchina è tua e se la volessi fare verde pisello con disegnate le fiamme sulle fiancate fai pure ma....bah, quella macchina non è nata con quell'allestimento e stop. Ripeto, fai quello che vuoi ma da appassionato e piccolo restauratore io non lo farei. Saluti MotomSS |
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FeDeesse
Senior Member
   
763 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 18:55:50
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Ciao! Il capitolo rally c'azzecca poco con l'originalità, a mio modo di vedere è proprio un discorso a parte. Orbene, visto che non esistono praticamente testimonianze di questo genere, io mi sento di spronare il nostro Kalìdo. Secondo me costa di meno ricostruire la copia dell'id19 di MonteCarlo che riportarla all'originalità di fabbrica. Non dimenticate che per il rally la macchina fu spogliata ed un sacco di particolari tolti. Questi particolari adesso non deve neanche cercarli! Vai Kalido che poi quando ti presenti con L'id19 Montecarlo BIS al raduno avrai 20 persone sempre intorno  (me compreso ovviamente). Poi dopo tutte le DS che hai riportato all'originalità è anche giusto che ti togli un super affascinante sfizio "una tantum".
Ciao, FeDèesse
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kalido
Junior Member
 
54 Posts |
Posted - 07 Oct 2004 : 20:07:21
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ringrazio tutti per le risposte,sia quelle che mi hanno sconsigliato sia quelle che mi hanno incitato. ora sinceramente sono molto confuso!!!!!! so benissimo che il giorno che vol.essi vendere una replica montecarlo ci rimetterei un sacco di soldi,ma sinceramente con le altre vetture che ho cercato di fare il piu' originale possibile e poi ho deciso di vendere ci ho rimesso uguale !!!! il problema e' che questo id del 1959 e' in buone condizioni ma e' stato verniciato di un colore sbagliato,allora avevo pensato riverniciare per riverniciare...."lo famo strano".... ma adesso non so piu' cosa fare,e poi se non trovo notizie precise sulla vettura i suoi colori accessori ...ecc...non comincio neanche. se no avevo pensato anche a una replica di una altra corsa del 1960 o giu' di li ,la liegi-roma-liegi o qualcosa di simile. |
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MarioCX
Senior Member
   
686 Posts |
Posted - 08 Oct 2004 : 09:02:22
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La mia opinione: Tsk tsk tsk! Mario
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ALMAURI65
Average Member
  
159 Posts |
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FeDeesse
Senior Member
   
763 Posts |
Posted - 08 Oct 2004 : 15:42:18
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quote: Originally posted by ALMAURI65
..........una bella replica rally !!
http://www.citroen.mb.ca/citroenet/html/d/dssport.htm
Bella idea !!
ALMAURI65
Stupende foto! Ho il modellino RIO dell'ID19 del 59 che ha vinto a montecarlo appena riesco farò le foto x kalido. Ciao,fede |
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champagne
New Member

22 Posts |
Posted - 08 Oct 2004 : 21:38:37
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Grazie per le interessanti pagine Almauri65, serve a qualcosa cercare, parlarsi, confrontarsi, meglio che risolvere la cosa con un diniego immotivato o non costruttivo... E se si pensasse di partecipare con alcune repliche delle varie vittorie DS a gare di regolarità per promuovere gruppi di interesse o far conoscere megli i Clubs?
Champagne |
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ancorato
Senior Member
   
258 Posts |
Posted - 08 Oct 2004 : 21:55:14
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Io sono d'accordo con kalido, a patto che venga elaborato anche il motore! Comunque sono modifiche leggere, non mi sembrano che siano radicali. Via un po' di roba dagli interni, un paio di fari e adesivi di fuori e basta...
Comunque se l'IDDS paga abbastanza io direi di desistere...
Saluti, Giuseppe
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Emanuele
Average Member
  
234 Posts |
Posted - 09 Oct 2004 : 10:45:13
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Anch'io sono d'accordo con Kalido. La fama della DS è stata costruita anche sui campi di gara ed è un pezzo di storia importante che quasi nessuno conosce. Ben venga quindi una replica, conoscendo poi l'autore sono sicuro che verrà perfetta! Piuttosto partirei da una base meno in ordine (leggi più economica!) per cercare di riprodurla il più fedelmente possibile, l'intervento più oneroso è sicuramente la verniciatura in "ecaille blonde", colore molto raro, il resto della personalizzazione si può togliere senza problemi in qualsiasi momento (fari, adesivi ecc.). Vai Claudio!!!! Ciao, Emanuele |
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FeDeesse
Senior Member
   
763 Posts |
Posted - 15 Oct 2004 : 16:15:46
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Nessuno ha mai pensato di riprodurre un taxi monofaro?? Ne ho visti di neri col tetto rosso stupendi...
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roman1
Junior Member
 
93 Posts |
Posted - 15 Oct 2004 : 17:11:12
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Ho visto le foto della rally... non ci sono parafanghi allargati (al massimo due chiappe tagliate), non ci sono colori fiammeggianti... un numero sulla portiera e doppi fari!
Non mi pare un grave sconvolgimento estetico, e soprattutto facile da ripristinare una volta che si decida di vendere il tutto.
La cosa molto interessante sarebbe la replica degli interni, della strumentazione e del motore...
Voto a favore della proposta (anche se non è detto che io lo farei...)
Saluti Corrado |
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FeDeesse
Senior Member
   
763 Posts |
Posted - 22 Oct 2004 : 10:32:48
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Ciao! Sfogliando tra i topics archiviati ho trovato questo: cosa dici Kalido, me lo sono guadagnato un caffè?
I Successi sportivi rimarchevoli ottenuti dalla Citroën nei rally che si sono svolti nel corso di questo inverno eccezionalmente rigoroso, sulle strade ricoperte di neve e ghiaccio, hanno messo in rilievo le qualità particolari di questa vettura, che ha dimostrato di essere a proprio agio anche in queste condizioni. «Sport-Auto» a voluto illustrare i dettagli di preparazione e soprattutto di guida di questa trazione anteriore che è necessario maneggiare in modo poco ortodosso, se si vuole ottenere il massimo. Se abbiamo scelto Guy Verrier per consigliare i nostri lettori è da un canto perché egli è al momento il migliore dei nostri esperti sulle Citroën e dall’altro perché dirige la Scuola dei Meccanici di Francia a Parigi, boulevard Victor-Hugo. Essendo lui stesso maestro di guida abbiamo inoltre pensato che sarà particolarmente indicato per consigliare i nostri lettori sulle tecniche di pilotaggio proprie ai guidatori di Citroën. Da lungo tempo prende parte ai rally su vetture di questa marca preparate da lui stesso, ne consegue che a lui possibile dare ai nostri lettori qualche consiglio su come preparare la Citroën.
DS o ID?
Per lungo tempo i rallysti hanno esitato tra la DS19 e la ID19 di cui preferivano la scatola cambio a comando manuale, più maneggevole. L’uscita della DS con motore a ottantatré cavalli ha fatto largamente pendere la bilancia a suo favore, e voilà che la fabbrica è venuta a lanciare la DS con cambio manuale. Non ci sono quindi più problemi: la DS19 è la meglio adatta alle competizioni. Se il rallysta decide di acquistarla nuova, non deve dimenticare di ordinarla con il parabrezza in Triplex (fornibile con un sovrapprezzo di 100F). Prima ancora di toccare la vettura, la prima cosa da fare è quella di accordarsi col venditore per far sostituire i pneumatici posteriori con le 165 come le anteriori. A nostra conoscenza non esistono ancora in Francia specialisti sulla messa a punto delle Citroën per le competizioni. D’altro canto le modifiche meccaniche suggerite non sono numerose: il motore non è che ritoccato appena: Il rallysta non deve far altro che rimuovere la cartuccia del filtro dell’aria e modificare la regolazione del carburatore di un paio di punti circa. In ogni caso egli dovrà rodare il suo motore per circa diecimila chilometri prima di tirare ad un rendimento ottimale. Ci sono due punti da sorvegliare: l’attacco della dinamo che andrà rinforzato ed i bulloni della tiranteria dell’acceleratore che hanno la brutta tendenza a deserrarsi; per questo Verrier è andato a visitare le frasche all’ultimo rally delle Strade del Nord. C’è un’altra modifica assolutamente indispensabile: è il montaggio di una coppia conica di 7x31. Pare che la fabbrica non fornisca questo rapporto che con grande riluttanza poiché questa demoltiplicazione più corta comporta automaticamente un forte aumento dei consumi di carburante. In Competizione, comunque, è di duplice utilità: da una parte migliora considerevolmente la accelerazione e, dall’altra, cosa che può apparire a prima vista paradossale, migliora leggermente la velocità massima. La spiegazione di questo fenomeno è che la DS è fornita con una coppia volontariamente troppo lunga, e la vettura non arriva mai a «tirare». Con una coppia più corta, la velocità massima è di circa centosessantacinque chilometri orari con un regime leggermente superiore ai cinquemila giri. Nel caso di una DS che comprenda ancora una scatola cambio automatica, esiste una regolazione della velocità di passaggio tra le marce, che è facilmente accessibile sotto al cofano; così che, se naturalmente volete regolarla per la massima velocità, sarà necessario regolare al massimo la velocità di passaggio in basso delle marce, si avrebbe un miglior risultato regolando la velocità di passaggio delle marce verso l’alto ma si rischierebbe di far saltare la scatola del cambio al momento di scalare la marcia.
Modifiche agli Interni
Il cruscotto di bordo di serie della vettura non comporta un numero sufficiente di strumenti, è necessario aggiungere: termometro dell’acqua, spia di pressione dell’olio, amperometro e contagiri. In quanto non è prevista una presa per un contagiri meccanico, è necessario installare un apparecchio elettronico. Verrier utilizza uno strumento Jaeger. La climatizzazione della vettura è particolarmente ben studiata e così negli scorsi rally di Monte Carlo i piloti non hanno sofferto particolarmente il freddo né problemi di sbrinamento dei vetri. Non sarà quindi necessario provvedere ad un sistema di sbrinamento ausiliario. D’altronde questo eccellente risultato è stato ottenuto con il sistema di serie, senza nemmeno montare il riscaldamento speciale, previsto per i paesi freddi, fornito di fabbrica dietro ad un supplemento.
L’arredamento interno è da rivedere in funzione dello alleggerimento indispensabile: montaggio di sedili 2Cv davanti come dietro, soppressione delle imbottiture interne ecc. La soluzione sovente impiegata di montare dei vetri in plexiglass non è raccomandata in quanto le vaste vetrature prive di montanti non terrebbero alle infiltrazioni. La maggior parte dei rallysti conserva i vetri originali. Guy Verrier è un fervente sostenitore delle cinture di sicurezza e per quanto lo concerne egli usa il tipo ventrale della «Bang» per il conducente che non lo limita nei movimenti, ma monta un modello a bandoliera per il passeggero.
La dolcezza eccezionale delle sospensioni pone un problema con i fari: di notte, al momento di una brusca frenata, prima di una curva, l’avanti della vettura si abbassa fortemente ed i fari non illuminano che poco avanti al muso della vettura. Al fine di conservare una illuminazione sufficiente, Verrier monta dei fari addizionali a lunga portata volutamente regolati «troppo alti» che vanno a colmare questo difetto. Ha poi completato l’installazione con due fari antinebbia.
Le Citroën sono fornite di serie con pneumatici Michelin X, indipendentemente dalle ragioni commerciali di questa decisione, sembra bene che questo tipo di pneumatici dà i migliori risultati su questa vettura. La pressione di gonfiaggio normale è di 2,2kg/cm2 davanti e 2kg/cm2 dietro. Nei circuiti è necessario utilizzare una pressione più elevata davanti: 2,5kg/ cm2 ma su strada i rallysti non utilizzeranno queste pressioni che induriscono notevolmente le sospensioni: la longevità di tutti gli organi dello chassis può risentirne, particolarmente su strade dissestate.
La guida della Citroën
Un pilota di Citroën deve apprendere come utilizzare le caratteristiche della propria vettura: alcune gli saranno di aiuto altre saranno un handicap, a lui minimizzare queste ultime. La DS è molto carica davanti ed essa è naturalmente sottosterzante: il fatto di frenare violentemente accresce il carico sull’assale anteriore e, di conseguenza, la tendenza del medesimo ad andare «tutto a destra» in sterzata, così come un’accelerazione riporta il peso sul posteriore e diminuisce questa tendenza. E’ dunque necessario di frenare ben prima dei entrare in curva ed accelerare decisamente dieci o quindici metri prima di affrontare la virata: il trasferimento di carico verso l’assale posteriore diminuirà il carico sull’avantreno e ridurrà così la tendenza sottosterzante. Sapendo che l’avantreno ha tendenza a derapare il pilota saprà come entrare in curva: lo slittamento del davanti del suo veicolo non lo trascinerà fuori strada prima della fine della curva. Questo slittamento dell’avantreno è controllabile tramite lo sterzo: m fate attenzione a non correggere troppo altrimenti le ruote anteriori si intraverseranno perdendo ogni capacità direzionale ed, in effetti, il pilota si schianta nove volte su dieci quando prova a tirare troppo sul volante nel momento in cui il suo avantreno perde aderenza. E’ necessario altresì «dare mano» allo sterzo; così che questo slittamento si arresta come per miracolo. Abbiamo visto quindi le due regole d’oro da seguire quando ci si profila la «catastrofe» in una curva più stretta del previsto: primo, accelerare a fondo quando ci si rende conto dell’errore. Secondo «dare mano» allo sterzo quando l’assale davanti perde aderenza in modo incontrollato verso l’esterno della curva. Nelle grandi curve, soprattutto quando i pneumatici sono gonfiati più del previsto per un circuito di alta velocità si arriva a far partire il retrotreno in una scivolata molto controllata. Al contrario, la vettura è molto meno disponibile di altre a fare il cavallo, sul suolo asciutto, e malgrado tutti i suoi sforzi, il conducente non riuscirà mai a far slittare il retrotreno della propria vettura!. E’ certamente questo il suo punto debole nei rally e comporta, durante il periodo invernale, di tenere la vettura in strada appoggiandosi al retrotreno. Questo è ugualmente un inconveniente quando, affrontando una curva troppo velocemente e non avendo altra arma a disposizione, il pilota voglia entrare in un testa-coda volontario che permette sovente di restare in strada. La Citroën offre la possibilità di girare molto velocemente ma è difficile da riprendere nel caso che il suo pilota abbia commesso un errore: si tratta quindi di anticipare continuamente le curve a venire, è un guida che richiede molta concentrazione.
La Citroën Sulla Neve
Quando la strada si ricopre di neve o ghiaccio o quando semplicemente la pista è di terra battuta, la DS diventa una vettura straordinariamente maneggevole anche nelle curve più difficili. Il fatto spiega i suoi recenti successi. In effetti potremmo praticamente dire che la DS si guida in scivolata sulla neve, il ghiaccio e sulla terra battuta nel modo in cui il conducente vorrebbe guidarla sul suolo asciutto... Al fine di ottenere il massimo in queste condizioni di aderenza difficile, è importante di impiegare una tecnica tutta particolare e di cambiare la «linea» durante le curve. La Prima cosa da fare è naturalmente quella di montare pneumatici con chiodi. Verrier monta chiodi Vaillant su pneumatici Michelin. Sulla neve gelata o il ghiaccio a vetro si gonfiano a 1,5kg davanti ed a 1,3kg dietro. Se si affronta la neve fresca l’aderenza è un po’ migliore e si può gonfiare a 1,7-1,8kg davanti ed 1,5kg dietro. I pneumatici chiodati sono particolarmente efficaci in frenata e questo può essere ulteriormente migliorato adottando la tecnica speciale di frenare ed accelerare simultaneamente: il grande segreto della guida in di questa vettura sulla neve consiste in effetti nell’uso simultaneo di freno ed acceleratore: accelerando circa ad un quarto della corsa col pedale del gas si evita il bloccaggio intempestivo delle ruote anteriori, bloccaggio che sarebbe altrimenti fatale poiché farebbe perdere tutta l’aderenza alle ruote direttrici. La linea adottata nelle curve è basata sul principio che è adesso possibile derapare all’entrata in curva: entrate quindi un po’ più velocemente di quanto siete abituati a fare normalmente, iniziate a sterzare prima dell’entrata in curva ed, ovviamente, accompagnate questa manovra con un colpo di freno/acceleratore supplementare che, bloccando per un istante le ruote posteriori della vettura, farà derapare il retrotreno. Voilà: avremo così virato in scivolata, tutta l’arte del conducente si limiterà ad essere la rimessa in rotta della vettura al momento buono. Se darà il colpo di volante troppo presto si ritroverà davanti i tigli, diversamente, se lo dà troppo tardi terminerà la curva ancora in traverso, urtando col parafango posteriore il muro di neve e perdendo così secondi preziosi. L’allenamento è dunque indispensabile ed è senza dubbio una delle ragioni del dominio dei piloti nordici sulla neve.
L’altezza dal suolo variabile
Grazie alla sua sospensione con la correzione d’assetto, la Citroën possiede un atout supplementare di cui può fare uso nella neve profonda: l’altezza dal suolo variabile. Il comando comporta quattro posizioni: normale, alto, più alto ed altissimo. La seconda e terza posizione sono pratiche per evitare che il sotto della vettura venga rovinato, in caso di neve compressa, permettendo di guidare molto più rapidamente che in posizione bassa. Inoltre, la posizione altissima, che è stata in realtà prevista solo per il cambio delle gomme, dona la possibilità di superare taluni ostacoli su cui tutte le altre vetture rivali si fermerebbero, come abbiamo visto al Monte Carlo ed al Tour de Corse. Naturalmente questa posizione sopprime completamente la sospensione ed impone di camminare a passo d’uomo se non si vogliono danneggiare gli organi nella sospensione idraulica.Una Citroën bloccata nella neve fresca si può liberare facilmente nel seguente modo: il conducente la porrà in posizione bassa, essa appiattirà la neve sotto di sé e sarà sufficiente sollevare la vettura e ruotare leggermente il volante, andando a pestare la neve pressata per sbloccarsi e procedere oltre. |
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FeDeesse
Senior Member
   
763 Posts |
Posted - 05 Nov 2004 : 17:29:26
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Ho appreso oggi, leggendo il giornale, che al termine della stagione 2005 il gruppo PSA Peugeot Citroen ritirerà definitivamente le sue vetture dalle competizioni. Dopo 5 mondiali costruttori vinti e 3 piloti mestamente la nostra gloriosa "marca preferita" abbandonerà il mondo dei rally. Che tristezza... |
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ALMAURI65
Average Member
  
159 Posts |
Posted - 10 Jan 2005 : 14:34:52
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Ciao Kalido,
sono un po' curioso di sapere se stai realizzando la replica della "ID 19 Rally Montecarlo " , o se hai proprio abbandonato l'idea.
saluti
ALMAURI65 |
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renato
New Member

39 Posts |
Posted - 10 Jan 2005 : 15:47:19
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UN SALUTONE A TUTTI VOI,caro ALMAURY65,ti faccio sapere che si sta muovendo qualcosa di speciale,ti mando notizie al posto di kalido, che sicuramente quanto prima vi informera'piu'dettagliatamente di che cosa sta combinando.Essendo anche amici, al di fuori di amare la citroen e specialmente la DEA,il giorno di capodanno e i giorni a saguire nel suo garage,stavamo un po'studiando le varie modifiche e accessori dell'epoca da inserire nel contesto"RALLY". La dea in questione e'una bellissima "ID del 61" colore VERT MELEZE' (battezzata "PISTACCHIO"dal suo ormai vecchio propretario,Alberto di Seregno mi)e unico colore prodotto negli anni 60 e 61,che a me francamente mi fa IMPAZZIRE!molti di voi l'hanno potuta ammirare ai raduni di bergamo e reggio emilia 2004,con targa francese e tetto in resina,sempice e originale come mamma citroen l'ha fatta. praticamente dovrebbe essere una semplice replica RALLY di quei tempi e monta il numero 61,come il suo anno di nascita. Credo che fare una replica con una ID del 59 magari di color ECAILLE BLONDE (arancione)forse e'un po'piu'difficile e dispendioso,pero'vi posso assicurare che e'un colpo d'occhio notevole!! E comunque a farla ritornare come prima non ci sono particolari problemi dovuti alle varie modifiche. CIAO
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Edited by - renato on 10 Jan 2005 15:52:22 |
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