"Scualo"
Story
Antonio racconta la
sua IDSuper...
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1. L'acquisto |
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2. Il passato |
3 - Le condizioni dell’auto. Siamo tornati nel 1999. |
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Guardiamola un po’ meglio: aperto il cofano motore iniziano a vedersi fili vaganti, la gomma di scorta tagliata, le sfere non originali, il carburatore sporco di benzina, i tubi aerazione cotti. Sulla destra un simpatico cartoncino (recante la scritta: "Citroen scualo") che testimonia il cambio d’olio a 43.530 km, fatto il 23 maggio 1997, con la precisazione “solo olio”! E nemmeno l’insonorizzante sembra godere di buona salute. Notiamo stracci messi qua e là, probabilmente a causa di perdite d’olio idraulico. |
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La melma marrone nell’impianto idraulico (che sia originale del 1967 ?) va sostituita con LHM nuovo, il motorino di avviamento è da riportare praticamente in vita, la batteria va sostituita. Dallo scarico sfiatante esce fumo bianco che testimonia la combustione di olio. Avrà pochi chilometri ma non è stata trattata sempre bene... |
Saliamo: ciò che
colpisce lo sguardo è il “cielo”, di moquette arancione,
incollata probabilmente dopo che quella originale si era staccata. I sedili
sono stati usati come posacenere, la gommapiuma degli schienali ormai
si sbriciola e la stoffa non è recuperabile. |
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Il cruscotto non si presenta molto bene, soprattutto
nelle cromature. I vetri laterali sono stati incisi per giocare a tris.
Ma non lasciamoci prendere dallo sconforto! |
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Guardandoci
intorno troviamo due paia d'occhiali da sole nell'incavo superiore del
parabrezza, il posacenere pieno di monete, le tasche laterali delle portiere
piene di biglietti invito della discoteca "Orly club", qualche
scontrino sotto i tappetini… tutte cose che dimostrano la cura che
avevano i precedenti proprietari! |
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La carrozzeria è l'elemento che richiederà un po' più di attenzione. Infatti, pur sembrando il telaio sano, le portiere e i parafanghi presentano alcuni tipici punti critici arrugginiti malgrado l'auto sia stata riverniciata di nero tutto sommato di recente. I paraurti per lo meno sembrano nuovi. |
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4 - I primi
(difficili) passi La ID Super trascorse i suoi primi quattro mesi con me ferma per i primi interventi meccanici, ma i lavori fatti, forse anche per un’errata scelta del meccanico, non portarono ad una situazione stabile. |
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Dopo un periodo
di inattività qualche “magagna” si può considerare
normale, ma la mia impressione era che le condizioni dell'auto andassero
peggiorando. Tutto trasmetteva l'idea di precarietà, così
mi resi conto di essere arrivato al punto in cui bisognava scegliere tra
un restauro redicale o qualche rattoppamento qua e là per tenerla
in vita e presentarla come “conservata”. |
Passai l’inverno a rimunginare sul da farsi, mentre la Dea svernava al chiuso grazie ad un cugino che avendo spazio me la teneva al riparo. La cosa più brutta fu dover prendere le decisioni completamente da solo, non conoscendo all’epoca nessun appassionato che potesse confortarmi nei miei ragionamenti e nelle mie valutazioni. |
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Un passo
avanti decisivo fu il reperimento di un interno originale anni ’60
adatto al mio modello ed in ottime condizioni: molto meglio che un interno
rifatto dall’aspetto troppo nuovo. Inoltre l’idea del verde
sul colore originale (grigio) mi piaceva decisamente di più dell’accostamento
originale (grigio con grigio) e così pervenni alla grande decisione:
restaurarla da cima a fondo. Il restauro, eseguito professionalmente, iniziò nella primavera del 2000, e venne portato a termine all’inizio dell’estate 2002. |