Citroen DS23 IE 1972 (9)
Viene infine la parte che Massimo reputa "la più divertente": il rimontaggio del grosso puzzle. Per chi come Massimo è abituato a rimontare vetture in allestimento Pallas, piene di rifiniture luccicanti ovunque, rimontare un DS confort è quasi una passeggiata. Gli unici ostacoli sono rappresentati dai pezzi mancanti: Ahime' il puzzle non è completo e a volte ci si ferma giorni in attesa che io trovi l'elemento disperso!
Si ricomincia dal groviera. SI tappano i buchi, e si decide di rinforzare il punto di attacco fra i fondi ed i longheroni con un profilo ad "L". Non è quello che si dice un "restauro radicale" ma raggiunge lo scopo. L'importante è eliminare bene tutta la ruggine presente ed impedire che se ne formi altra proteggendo adeguatamente. I prodotti di oggi non sono quelli di trent'anni fa, è lecito sperare che si mantenga molto a lungo. |
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Si comincia dagli allestimenti interni e da parabrezza e lunotto. La vettura era provvista di radio originale, che purtroppo non è arrivata a me. Decido comunque di mantenere la griglia posteriore per l'altoparlante, non si sa mai! |
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Si prosegue con il tetto (il cui rivestimento interno viene applicato per comodità prima del montaggio). Nelle DS degli ultimi anni il tetto è incollato, sta all'abilità di chi lo fa stendere il mastice in maniera omogenea e sufficiente in modo da assicurare anche la tenuta all'acqua. Seguono le modanature del tetto. |
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Quelle laterali sono tenute da numerose viti. A proposito, vi presento Massimo. |
Si può ora montare il cosiddetto "vascone" completo di griglia sulla presa d'aria per il radiatore. Sopra il vascone il paraurti anteriore, con i convogliatori d'aria per l'impianto di areazione. Sono stati riverniciati del marrone originale, così come la staffa di sostegno centrale. |
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Successivamente vengono montate le cerniere delle porte. Le porte ancora completamente nude vengono appoggiate sulle cerniere in maniera da essere mantenute in posizione verticale. Ora è molto più facile montare il meccanismo alzavetro, il vetro stesso con le sue guide, i raschiavetro, le serrature, le maniglie esterne ed interne. A proposito delle maniglie: ho utilizzato esclusivamente pezzi reperiti nei vari mercatini o comunque di recupero. Tutte le cromature sono dunque originali e con i segni del tempo, come è giusto secondo me che sia in una vettura di trent'anni. | |
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Il cofano anteriore va fissato alle sue cerniere e regolato prima del montaggio dei due parafanghi anteriori. | ![]() |
Tutta la parte posteriore è ormai rimontata. Il cofano del baule con la sua guarnizione originale, il paraurti che incornicia il portatarga con i fanalini (neri, dal momento che è una "confort") | ![]() |
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Mancano ancora i parafanghi posteriori, ma non manca molto al loro riposizionamento! |
Per quanto riguarda i parafanghi anteriori, debbono essere ancora rimontati. Malgrado l'apparenza, sono molto complessi. Il solo blocco ottico (con i fari girevoli e basculanti) è composto da più di 60 elementi! Dopo qualche infruttuoso tentativo per far tornare bella la plastica, si opta per la verniciatura della conchiglia. Questo è il risultato. |
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È ancora incompleta, ma che differenza da quell'ammasso di pezzi alla rinfusa arrivato dalla Francia ormai due anni fa! Una nuova Dea sta per tornare a ruggire sulle strade! | |
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Nel frattempo ho incominciato la trafila burocratica per immatricolare come italiana la vettura. Ahimè non esiste modo di mantenere la targa originale. La prima difficoltà l'ho incontrata nel reperire una agenzia che accettasse di predisporre la pratica. In barba alle leggi ed alle normative, in questo settore i rapporti con il cittadino sono ancora ad un livello di barbarie difficile da comprendere. Pur avendo in mano tutti i documenti corretti, la più parte dei soggetti interpellati ha fornito indicazioni errate, cercando di obbligarmi a recarmi all'ASI oppure richiedendomi documenti che forse servivano anni e anni fa. Dedicherò ampio spazio a questo argomento quando sarò venuto a capo di tutta la faccenda... |